Questa mattina mi chiama una mamma angosciata. Ha accompagnato il suo bambino all'asilo nido e si è svolto un vero e proprio dramma. Pianti e urli, non voleva staccarsi da lei.
Facciamo un passetto indietro. La mattina il piccolo si è svegliato, tutto tranquillo, ma al momento di andare al nido ha espresso il desiderio di essere accompagnato dalla mamma in vece che dal papà.
Piccolo cambio di programma, il fatto è che la mamma ha il fratellino piccolo di pochi mesi, un lattante che è sempre con lei.
Mamma e fratellino si mettono in macchina e accompagnano il fratello maggiore al nido. Tutto bello fino al momento del distacco.
Al nido c'è un "problemino": l'educatrice di riferimento a cui il bambino si affida con gioia è a un corso di aggiornamento, la nuova educatrice è praticamente un'estranea in quanto ha preso servizio da una settimana soltanto.
La mamma al vedere il bambino così agitato si agita, cerca di rassicurarlo ma dentro di sé si sente morire. Non ha mai visto il suo bambino fare certe scenate. E' sempre andato al nido volentieri, ormai è al suo terzo anno, eppure oggi...
L'educatrice consiglia di andare via comunque e di fermarsi sui divanetti fuori per vedere come va. Il bambino dopo un po' si calma e l'educatrice dice alla mamma che può andare a casa, tutto si è tranquillizzato.
Senza dubbio gli amichetti e le attività hanno distolto il bimbo ma ovviamente la mamma è rientrata con un grosso magone.
Mi ha chiamato più che altro per verificare se si è comportata bene o se doveva riportarsi a casa il suo bambino.
L'ho rassicurata dicendo che se il bambino fosse stato realmente in grossa difficoltà non si sarebbe adattato, avrebbe continuato a piangere in maniera inconsolabile.
Dobbiamo pensare che la ripresa del nido così come quella della scuola ha bisogno di un riordino delle routine.
Un bambino di due anni e mezzo che ha vissuto un'estate assieme alla famiglia, con la mamma sempre vicina nonostante il fratellino, con i nonni abbastanza vicini a giocare in vacanza, cambia tutte le abitudini.
Ripartire con la sveglia presto, gli orari scanditi, il luogo nuovo, il cambio delle educatrici, tutto questo inevitabilmente porta scompiglio.
La cosa da fare è rassicurare il bambino, creare un piccolo rituale per il saluto, non cedere pensando che forse qualche giorno a casa sistema le cose. I bambini fanno fatica a riprendere, lo fanno con maggior serenità se i genitori sono sereni.
Alcuni spunti di riflessione, alcune domande che potrebbero aiutare:
- vi fidate delle educatrici?
- siete tranquilli quando lasciate il bambino nella struttura?
- siete convinti che il nido sia l'ambiente fecondo di cui vostro figlio/a ha bisogno?
- stare con i pari è una risorsa fondamentale per l'apprendimento, ne siete consapevoli?
- a casa il bambino finirebbe per annoiarsi, lo riconoscete?
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