12 settembre 2025

LIBRI, LIBRI E ANCORA LIBRI

 


Leggere è una passione, non c'è alcun dubbio.
 Leggere ti consente di aprire la mente, anche su questo nulla da obiettare ma...leggere educa alla lettura? Si, nel modo più assoluto.
Moltissimi genitori leggono un libro ai loro piccoli nel momento dell'addormentamento. Educatori ed educatrici di nido raccomandano questo gesto, consigliano di mettere all'interno della routine della nanna la lettura di un libro. Sappiamo ormai per certo, e la letteratura medica lo conferma, che la lettura favorisce il sonno, calma la mente, aiuta lo sviluppo di endorfine.
I bambini e le bambine che ascoltano la voce dei genitori vengono dolcemente accompagnati all'interno di mondi fantastici e si lasciano andare nelle braccia di Orfeo.
Negli ultimi anni sempre più genitori adottano questa pratica, è un grande successo dovuto anche alla promozione della lettura fatta da biblioteche o da progetti come "Nati per leggere", i pediatri lo  consigliano ma...
Come tutte le cose c'è un ma.
La lettura funziona moltissimo nei primi anni di vita, poi le cose sembrano cambiare.
La scuola non sempre favorisce una lettura spontanea, esistono ancora insegnanti che "decidono" che cosa deve leggere un ragazzino o bambino; durante le vacanze estive gli studenti si vedono appioppati libri che spesso sono lontanissimi ai loro gusti o desideri di esplorazione.
La famiglia inizia a diventare latitante.
L'ingresso dei device cattura maggiormente le menti di bambine e bambini, chi ha libero accesso ai social già dalla scuola primaria abbandona la lettura, legge molto meno e perde attenzione. E' un vero peccato, soprattutto se in precedenza la famiglia aveva investito sulla buona pratica del libro.
Altra componente di non poco conto, l'atteggiamento dei genitori.
Se da un lato sono molto disponibili a leggere al bambino piccolo, le cose cambiano quando i figli crescono e il genitore non è abituato a leggere.
Ricordiamo che bambine e bambini imparano più da ciò che vedono che da quello che si chiede loro di fare.
Una mamma che si prende le sue pause per leggere, un papà che la sera apre un libro e ci si immerge dentro sono un viatico importante per il futuro lettore.
I videoschermi hanno preso il posto della carta, questo è un dato osservabile.
E' più facile e immediato guardare le immagini,  questo nessuno lo può negare, ma si danno informazioni chiare ai più giovani. Meglio il video del libro.
La strada più semplice è quella che facilmente può essere seguita.
Leggere tutti assieme quando i figli crescono, un pezzo a testa a seconda delle disponibilità di tempo, può essere una buona pratica serale.
Avete mai provato a leggere assieme i grandi classici? Verne, Salgari ma anche la fatidica Pippi Calzelunghe?
E' una proposta che va a destrutturare abitudini consolidate, si può far fatica all'inizio ma poi i risultati sono estremamente interessanti.
Se riusciamo a fare questo fino alla secondaria di primo grado, quello che accade poi va da solo in porto.
Abituare alla lettura serve e aiuta tutti. 
Ricordiamo Umberto Eco, lui sosteneva che i libri allungano la vita perchè chi legge non vive solo la sua di vita ma anche quella di tutti i protagonisti dei libri letti. Può andare indietro nel tempo e spostarsi nel futuro. "Chi legge avrà vissuto almeno 5000 anni"...


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