Unicef per questa giornata ha posto l’attenzione sul diritto
al gioco. I report sottolineano che un gran numero di bambini e bambine non
giocano con i loro genitori, non possiedono giocattoli, non riescono a vivere
la spensieratezza dei loro anni.
La carta dei diritti, nata con l’intento di proteggere i minori
e farli diventare soggetti attivi per sé e per un futuro degno di questo nome,
è stata ratificata da moltissimi stati, ma di diritti se ne vedono ben pochi
rispettati.
Il mondo è spaccato in due, un occidente ricco che ritiene
superfluo pensare al diritto alla cura, alla casa, all’istruzione, solo per elencarne
alcuni, perché li dà per scontati. C’è poi un sud povero che deve pensare a
salvaguardare proprio i diritti primari, perché manca acqua, cibo, un tetto, la
protezione. Bambini e bambine che vivono in situazioni estreme, dentro guerre
assurde (come lo sono tutte le guerre). Bambini e bambine sfruttati, costretti
a lavorare, costretti a scappare dalla loro terra, costretti alla prostituzione.
Il quadro generale dell’infanzia è drammatico, il grosso
problema però è che, chi sta bene, ha la pancia piena, non ha bisogno di nulla,
anzi ha fin troppo, non pensa minimamente a chi invece è privato di tutto.
Diritti dell’infanzia. In questo mondo spaccato in due i
paradossi sono all’ordine del giorno.
Ogni bambino e ogni bambina dovrebbero poter avere le stesse
opportunità e dunque gli stessi diritti ma il mondo sta andando alla rovescia.
Diritto alla salute, è un caposaldo, peccato che nell’occidente
ricco diritto alla salute deve essere declinato con l’eccesso di cibo, la
salute è minacciata dal sovrappeso e dall’obesità; dunque, per veder rispettato
quel diritto è necessario fornire meno cibo, meno cibo processato, meno junk
food.
Nel sud del mondo il diritto alla salute significa lottare
contro malattie, poter avere cibo per combattere la denutrizione.
Diritto al gioco.
Nell’occidente ricco c’è bisogno di togliere un po’ di
giochi, soprattutto quelli legati alle nuove tecnologie capaci di rimbecillire
le menti dei più piccoli, nel sud del mondo diritto al gioco si sposa con il
diritto di avere qualche gioco, di non dover lavorare, di poter stare con i
propri pari in pace.
Il mondo è ben strano, ho fatto solo un paio di esempi ma
potremmo declinarli per tutta la carta dei diritti.
Oggi ho ascoltato tanta retorica, visto tanti lavoretti
fatti perché gli adulti hanno chiesto di farli, ma un impegno del mondo
politico, sociale, adulto in genere, quello sta mancando. Si va sempre più
verso una forte negazione dei diritti, non solo dell’infanzia. La regressione
di un mondo che dovrebbe evolvere.
Fino a che si ragiona nell’ottica degli armamenti, con la
logica del più forte che vince sempre, con l’idea del nemico che va fatto
fuori, non ci sono diritti degni di questo nome perché è facile scriverli sulla
carta ma è nell’ogni giorno che si vivono e si rispettano.

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